Molte organizzazioni attive nella cooperazione allo sviluppo o nell’aiuto umanitario stanno affrontando difficoltà finanziarie dalla soppressione del sostegno dell’USAID. La Svizzera potrebbe colmare in parte questo deficit di finanziamento aumentando le sue spese per la cooperazione internazionale di appena 0,19 punti percentuali. Ma il Consiglio degli Stati ha respinto una mozione in tal senso presentata dalla consigliera agli Stati socialista Eva Herzog (BS).
« Dall’arrivo al potere di Donald Trump, le organizzazioni umanitarie internazionali sono sull’orlo del baratro », dichiara il consigliere agli Stati socialista Carlo Sommaruga (GE). « La Svizzera potrebbe colmare in parte il deficit di finanziamento causato dai tagli di budget dell’USAID. C’è un bisogno urgente di agire: 80 milioni di persone hanno perso l’accesso all’aiuto umanitario. »
Con l’attuale passività del Consiglio federale in materia di politica estera, la Svizzera ha perso credibilità. Un aumento dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) dallo 0,51 % allo 0,7 % del reddito nazionale lordo (RNL) sarebbe conforme all’obiettivo internazionale concordato sia dall’OCSE che dall’ONU. La Svizzera potrebbe così dimostrare di essere un partner affidabile nella cooperazione internazionale.
« L’aumento dei fondi destinati alla cooperazione internazionale è anche un investimento per la Svizzera: riduce la povertà e le sue conseguenze per le popolazioni del Sud. Allo stesso tempo, rafforza la salute mondiale e protegge così la popolazione svizzera dalle conseguenze delle pandemie », prosegue Carlo Sommaruga. « Questi investimenti giovano alla Ginevra internazionale, alla scienza e, soprattutto, all’industria svizzera e all’occupazione locale. »