Oggi è stato presentato il rapporto Weidmann nell’ambito della revisione Trasporti ’45. Per il Partito Socialista Svizzero (PS) è chiaro: per affrontare in modo efficace le attuali sfide in materia di mobilità e protezione del clima, occorre ampliare l’offerta del trasporto pubblico e garantire gli investimenti necessari.
Il rapporto, commissionato dal consigliere federale Albert Rösti, mira ad analizzare le priorità tra i progetti infrastrutturali previsti per strada, ferrovia e agglomerati urbani. Il PS Svizzero deplora che il Consiglio federale, con questo rapporto, stia ritardando i progetti ferroviari urgentemente necessari. Il documento conferma infatti che l’ampliamento delle infrastrutture deve concentrarsi sulla ferrovia e sui progetti per le agglomerazioni, come il PS sostiene da tempo. «Le conclusioni del rapporto sono chiare e tutt’altro che nuove: se vogliamo affrontare efficacemente le sfide attuali della mobilità e della protezione del clima, dobbiamo garantire ora gli investimenti necessari», afferma il consigliere nazionale socialista Bruno Storni.
Per il PS Svizzero è evidente che il chiaro “no” del popolo ai sei progetti di ampliamenti autostradali nazionali deve essere rispettato. Il rapporto classifica tuttavia due di questi sei progetti – il tunnel del Reno a Basilea e la terza galleria del tunnel Rosenberg (incluso il terminal merci) – come di massima priorità. Il rischio, secondo il PS, è che la maggioranza borghese in Consiglio federale e in Parlamento cerchi di rimettere in gioco progetti già respinti democraticamente attraverso un’interpretazione politica del rapporto. Il rapporto sottolinea più volte che le colonne di auto che si creano sulla rete stradale possono essere gestite in modo più efficiente ed economico potenziando il trasporto pubblico, piuttosto che ampliando le strade. Inoltre, secondo il rapporto Weidmann, i fondi destinati ai progetti per le agglomerazioni non vengono pienamente utilizzati, nonostante vi siano progetti pronti per essere applicati.
Il PS Svizzero chiede quindi con forza al Consiglio federale di dare priorità alle infrastrutture ferroviarie e ai progetti per le agglomerazioni, e di garantire gli investimenti necessari.
Solo così si potrà assicurare un sistema di mobilità che garantisca uguaglianza regionale e sociale, sicurezza dell’approvvigionamento, compatibilità ambientale e climatica, e la libertà di movimento delle persone.