Nel quadro della sessione straordinaria richiesta dal PS Svizzero sulla situazione a Gaza, la maggioranza di destra ha nuovamente rifiutato di esigere misure concrete per porre fine ai crimini di guerra commessi da Israele a Gaza. Ciò nonostante numerosi esperti definiscano quanto accade a Gaza un genocidio. Con il suo intenzionale silenzio, la maggioranza di destra nel Consiglio federale e nel Parlamento si rende corresponsabile dei crimini di guerra.
Da quasi due anni la Striscia di Gaza è in gran parte distrutta dall’esercito israeliano: ogni giorno muoiono decine, se non centinaia, di civili. Chi non muore a causa degli attacchi è minacciato dalla fame, poiché gli aiuti umanitari vengono deliberatamente bloccati dal governo di estrema destra israeliano. Alla fine di agosto, l’Associazione Internazionale degli Studiosi di Genocidio ha stabilito che le azioni di Israele soddisfano i criteri di genocidio. «È intollerabile che la Svizzera continui a rimanere inerte di fronte a ciò che viene definito un genocidio. Chi prende sul serio il diritto internazionale umanitario deve agire ora, con misure concrete e non con parole vuote», afferma il Consigliere nazionale socialista Fabian Molina.
Oggi il Consiglio nazionale ha discusso tali misure nell’ambito di una sessione straordinaria richiesta dalla frazione parlamentare del PS. La mozione del PS chiede il libero accesso agli aiuti umanitari, sanzioni contro i coloni violenti, l’obbligo di etichettatura per i prodotti provenienti dagli insediamenti illegali e la sospensione della cooperazione militare con Israele. «È irresponsabile che il centro-destra continui a rifiutare queste misure nonostante le massicce violazioni dei diritti umani. Con la loro passività, il Consiglio federale e il Parlamento rifiutano di assumersi le proprie responsabilità e tollerano così i crimini di guerra perpetrati a Gaza. La Svizzera deve fare tutto il possibile per fermare questa follia, invece di limitarsi a dirsi preoccupata», afferma Samuel Bendahan, copresidente della frazione parlamentare PS.
All’inizio della sessione straordinaria, il PS ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime della guerra in Medio Oriente. L’Ufficio del Consiglio nazionale ha rifiutato questo gesto di umanità, nonostante fosse stato concesso per le vittime in Ucraina. Quando il gruppo parlamentare del PS ha voluto osservare il minuto di silenzio durante il proprio intervento, è stato nuovamente impedito. «Questo trattamento iniquo nei confronti di innumerevoli persone vittime di crimini di guerra è intollerabile», afferma Fabian Molina.