Il Consiglio nazionale ha respinto oggi l’attuazione dell’iniziativa parlamentare del Consigliere nazionale dei Verdi Liberali Jürg Grossen, che mirava a modificare i criteri di differenziazione tra lavoratori dipendenti e indipendenti nella legge sulle assicurazioni sociali. PS Svizzero accoglie favorevolmente questa decisione: l’iniziativa avrebbe incoraggiato ulteriormente le condizioni di lavoro precarie e favorito le aziende tecnologiche internazionali come Uber rispetto alle PMI locali.
“Respingendo questa iniziativa, il Consiglio Nazionale ha inviato un segnale importante per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Non c’è motivo per cui le aziende tecnologiche internazionali come Uber debbano trovarsi in una posizione privilegiata rispetto alle PMI svizzere, che devono rispettare le regole”, afferma la co-presidente di PS Mattea Meyer. “La decisione di oggi rafforza la protezione dei dipendenti. Questo è particolarmente importante per le nuove forme di lavoro come il lavoro su piattaforma”.
L’iniziativa parlamentare di Grossen proponeva di modificare la legge sulle assicurazioni sociali con il pretesto di nuove forme di lavoro come il lavoro sulla piattaforma Uber. Tuttavia, è proprio in questo caso che il Tribunale delle assicurazioni sociali ha stabilito chiaramente che i driver sono considerati lavoratori dipendenti – una sentenza che è stata confermata dal Tribunale Federale. “Invece di indebolire i diritti dei dipendenti che lavorano su piattaforma, le autorità cantonali devono finalmente applicare le leggi esistenti per prevenire il falso lavoro autonomo”, afferma il Consigliere nazionale del PS David Roth. “Abbiamo bisogno della responsabilità dei subappaltatori, del diritto di determinare collettivamente i rapporti di lavoro e della presunzione fondamentale di occupazione”.